Marco come me (Marco Masini, "Niente d'importante". 2011)
(Iammarino - Masini)
E poi non resta tempo per raccontare di me
i riflettori ormai si sono spenti, e il pubblico non c'è
E l'eco delle voci e degli applausi sfuma
un pò di autografi e
qualcuno sa dove si cena?
Ho raccontato storie, confezionato bugie
verissime e sincere le ho rubate oppure sono mie?
Hai visto quanta gente? ho visto sì ma forse
erano qui per uno che si chiama Marco come me,
e veste come me e ride come me,
si prende la ribalta ed il calore come se
la vita vera poi non riguardasse lui
e me la lascia lì
buttata fuori dal teatro
e neanche sale con me in macchina.
E non gli fa paura il tempo che è passato
e non s'incazza se gli dicono non sei cresciuto
non si è mai domandato cosa farà domani
se le parole arriveranno per altre canzoni.
Invece io ci penso
quando rimango solo
in camere d'albergo
presto che perdiamo il volo.
Ed in quest'altra città lo incontrerò stasera
c'è il manifesto di uno che si chiama Marco come me
E parla come me, si muove come me
guarda una ragazza ed un ragazzo come se
quella felicità mentre cantano con lui
bastasse a riscaldare un camerino freddo
quando mano nella mano vanno via.
La macchina è già pronta, ci salgo e metto in moto
inseguo ancora uno che si chiama Marco come me.